Ma leggere un libro su carta è un’altra cosa …

Dipenderà forse dal fatto che non sono un nativo digitale, ma per quanto creda nella rivoluzione degli ebook, fatico terribilmente ad abbandonare il libro cartaceo. Esemplare è quanto mi è accaduto un mese fa circa. Avevo letto in lingua originale in formato ebook il libro “La settima onda” di Glattauer. Quando però a Salisburgo mi sono imbattuto in una libreria nella versione cartacea, non ho saputo resistere e ho acquistato una copia senza pensarci troppo. Mi sono chiesto più volte il motivo di questa decisione. Penso che con il libro elettronico venga meno la sensazione di possesso fisico del libro e con essa la consapevolezza di aver effettivamente letto il libro. Non si ha la percezione di averlo tra le mani, non si prova quel piacere tattile di sfogliare le pagine e di viverle con il proprio corpo. Per quanto anche un Ipad offra delle interfacce tattili, la mia esperienza utente è decisamente meno soddisfacente di quella offerta dal libro cartaceo. Si tratta probabilmente di un problema di abitudine, che forse potrà essere superato nel momento in cui la nostra lettura su dispositivi elettronici si arricchirà di nuove funzionalità che possono migliorare la nostra esperienza utente sui lettori ebook. Alcuni eReader come Kobo stanno cercando di puntare molto sull’evoluzione social della lettura. Rimane però il dubbio che in fondo leggere un libro sia un fatto personale e che una fetta importante di lettori non sia così propensa a trasformare la propria lettura in un fatto pubblico.
Ogni volta che devo acquistare un libro cerco prima di tutto la versione ebook in Rete, ma poi quasi sempre opto per la versione cartacea.
Il futuro è degli ebook, ma abbandonare il libro cartaceo non è facile.